Consulenza Geologia Campania
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  • Geologia con un Click

    Geologia con un click è un nuovo modo di vedere e comprendere i fenomeni ed i processi di natura chimica, fisica e di conseguenza geologica.
    Lo scopo è quello di rendere la geologia con tutti i suoi fenomeni e scenari alla portata di tutti, attraverso la realizzazione di cortometraggi creati con diversi software capaci di ricostruire e modellare gli ambienti e le loro caratteristiche.
    I contenuti non sono rivolti solo agli addetti ai lavori, intesi come professionisti e insegnanti, ma anche e soprattutto agli appassionati di scienza e agli utenti semplicemente curiosi. Proverò ad essere d’aiuto anche agli studenti di scienze che nel sito troveranno, mi auguro, un approccio di base corretto e critico, che ovviamente dovranno approfondire, con le loro forze.

  • IL CICLO IDROLOGICO

    Il ciclo dell'acqua ,conosciuto tecnicamente come ciclo idrologico, consiste nella circolazione dell'acqua all'interno dell'idrosfera terrestre, includendo i cambiamenti di stato fisico dell'acqua tra la fase liquida, solida e gassosa. Il ciclo idrologico si riferisce ai continui scambi di massa idrica tra l'atmosfera, la terra, le acque superficiali, le acque sotterranee e gli organismi. Oltre all'accumulo in varie zone (come gli oceani che sono le più grandi zone di accumulo idrico), i molteplici cicli che compie l'acqua terrestre includono i seguenti processi fisici: evaporazione, condensazione, precipitazione, infiltrazione e ruscellamento.


  • LA CITTA' DELLE ACQUE

    St' acqua mme sanghe, mme coce - Video documentario realizzato dall' associazione culturale stabiese STABIAEUROPA. Il filmato vuole essere un omaggio alla città di Castellammare di Stabia e alle sue acque minerali così uniche. Nella prima parte del documentario vengono ripercorse le principali tappe della storia delle acque e della loro città, visto il connubio indissolubile, che esiste da sempre tra i due. Nella seconda parte sono spiegati ed illustrati quelli che sono i principali processi di natura chimica, fisica e idrogeologica che sono causa dell'affioramento e della diversificazione delle 28 sorgenti minerali censite.


  • SISMICA DI SUPERFICIE MASW

    Le prove MASW sono molto utili per ricavare il parametro Vs30, richiesto dalla nuova normativa sismica, in maniera semplice ed economica ma decisamente affidabile. Il metodo MASW (Multichannel Analysis of Surface Waves) è una tecnica di indagine non invasiva (non è necessario eseguire perforazioni o scavi), che individua il profilo di velocità delle onde di taglio verticali Vs, basandosi sulla misura delle onde superficiali fatta in corrispondenza di diversi sensori (accelerometri o geofoni) posti sulla superficie del suolo. Le onde superficiali di Rayleigh, durante la loro propagazione vengono registrate lungo lo stendimento di geofoni e vengono successivamente analizzate attraverso complesse tecniche computazionali basate su un approccio di riconoscimento di modelli multistrato di terreno. La metodologia per la realizzazione di una indagine sismica MASW prevede almeno i seguenti passi:
    - Acquisizioni multicanale dei segnali sismici, generati da una sorgente energizzante artificiale (maglio battente su piastra in alluminio), lungo uno stendimento rettilineo di sorgente-geofoni
    - Estrazione dei modi dalle curve di dispersione della velocità di fase delle onde superficiali di Rayleigh;
    - Inversione delle curve di dispersione per ottenere profili verticali delle VS.
    Poichè il parametro Vs30 è una sorta di media pesata delle velocità Vs dei primi 30 metri, l`utilizzo della tecnica MASW per ricavarlo è decisamente indicata.


  • Il Sistema di Allerta Idrogeologica Precoce - Intervista Metropolis TV

    I fenomeni alluvionali registrati a Castellammare sono ad evoluzione rapida o rapidissima, simili a quelle di molti altri territori comunali della Penisola Sorrentina e di altri settori pedemontani dei Monti Lattari, quindi una struttura di Protezione Civile, a livello regionale, non può risultare di nessun aiuto concreto in simili occasioni. E’ necessario strutturare sistemi che effettuano un monitoraggio in tempo reale, sistemi che consentano di comprendere che la situazione sta acquisendo caratteri di criticità con un ritardo inferiore ai 5-10 minuti. Questo serve per poter lanciare un tempestivo Allarme Idrogeologico. Un sistema capace di assolvere tale funzione è estremamente semplice. Si tratta di installare una o più centraline meteorologiche elettroniche dotate di pluviometro (ovvero di uno strumento capace di registrare la quantità di pioggia caduta), con capacità di trasmettere e aggiornare i dati su internet ogni 5 minuti, tanto da rendere possibile, a chiunque possa collegarsi alla rete, di monitorare l’evoluzione del fenomeno precipitativo. I costi di tali centraline sono oggettivamente modesti, tanto da far nascere spontanea una domanda: Perche non adottare questo sistema a livello comunale?" Una volta installata la centralina pluviometrica, è possibile sfruttare i moderni mezzi di trasmissione dati (tramite internet o reti GPRS/UMTS), per far arrivare, direttamente alla popolazione, i messaggi di allarme. Valutando gli effetti al suolo dell’evento del 13 settembre 2012 nelle aree ubicate lungo la fascia pedemontana dei Monti Lattari, se fosse già stato disponibile il sistema di allerta idrogeologico precoce, si sarebbe potuto lanciare l’allarme immediato dopo solo 10 minuti dall’inizio della verticalizzazione della curva pluviometrica, che avrebbe consentito di allertare i cittadini e gli edifici pubblici Terminato l’evento sarebbe stato lanciato il segnale di cessato allarme. Per ulteriori informazioni e molto altro ancora visita il profilo facebook


  • Rischio Frana - Intervista ReportWeb

    L'eterno disagio Continua a perpetrarsi il forte disagio della popolazione, per la frana che ormai da più di 40 giorni blocca i cittadini di via Fratte a C/mare di Stabia, costringendoli a "passeggiate" lunghissime anche solo per fare la spesa o per portare i bambini alla vicina scuola elementare A. PANZINI. Nel primo pomeriggio del 19 gennaio scorso si è innescata una frana inseguito al cedimento di una porzione di un muro di contenimento in muratura di tufo lungo circa 18 metri. Parte del materiale franato ha invaso e continua ad occupare ormai da più di un mese la strada rendendo impossibile la circolazione, la maggior parte dei depositi si è riversata invece, nel sottostante alveo del Rivo Cognulo, "in attesa" che la pioggia del prossimo temporale li trasporti a valle invadendo il centro cittadino di fango e detriti, come ormai sempre più spesso accade. Come se non bastasse l'area non è adeguatamente transennata permettendo ai più "temerari" di passare proprio davanti al muro crollato. La causa del cedimento e ascrivibile a diversi fattori predisponenti, alcuni di origine naturale, altri antropici. Per ulteriori informazioni e molto altro ancora visita il profilo facebook

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